CIS 2023 - VICENZA 1 - IL CAMPIONATO DELLE ASSENZE

(By Luigi Lain)

Dopo il campionato si fa la relazione, in questo circolo lo sanno tutti.
Sono passati 10 giorni eppure ancora sul sito non c’è niente. Ah già, di solito se ne occupa il Coraz. Chi altri potrebbe occuparsene? Jacopo? Danieli? gli altri giovani?... ho capito, devo inventarmi qualcosa.
Dobbiamo fare un passo indietro, all’anno scorso quando fummo vergognosamente retroCESSI. Il Coraz,
nostro storico capitano, si arrabbiò molto incolpando la direzione del circolo per motivi di formazione
(non volendo evidentemente accettare che abbiamo giocato orribilmente tutti quanti, giusto Jacopo
abbastanza decente, e siamo retroCESSI per nostra colpa, nostra colpa, nostra grandissima colpa) e ci
lasciò per sempre.
Va bene, ma almeno in serie B spaccheremo. Puntavamo alla promozione in A1, almeno in serie A2 ci
torniamo facile, giusto? Ma qui arriva Jacopo a dare la brutta notizia: nel nostro girone il Marostica ha
portato uno squadrone, ci sovrastano nettamente di elo in tutte le scacchiere, saranno promossi loro. E poi,
siccome le brutte notizie non arrivano mai da sole, aggiunge “siccome non riusciremo a essere promossi,
ho accettato di giocare nei master col Montebelluna”. Neanche a pagamento, solo per vitto e alloggio. Il
karma lo punirà; nel master il povero Jacopo rimedierà un impareggiabile esperienza stile pungiball.

Comunque abbiamo una squadra in serie B e dei giocatori, ci serve un organizzatore. Il Coraz era bravo,
ma non disponibile. Io dopo la "Grande Cazzata Triestina" [in cui feci perdere la squadra schierando una formazione sbagliata] si è capito che devo stare ad almeno 10 km da qualsiasi luogo in cui si prendono decisioni amministrative o gestionali. Il presidentissimo per poter ricoprire con successo la sua carica è sicuramente capace di organizzare, ma è troppo occupato con la gestione del circolo per potersi prendere carico della squadra (la verità era che Enrico aveva già la  gestione della "serie C" n.d.r.).
L’ingrato compito viene quindi appioppato (chiesto con la dovuta grazia n.d.r.) al povero Francesco Boraso, colpevole di essere rimasto fermo quando si chiedeva “chi si offre volontario per fare il capitano faccia un passo avanti” (i suoi compagni di squadra, più scafati, hanno tutti fatto un passo indietro).
E così un mese prima del girone compare un annuncio sul gruppo whatsapp di tenersi libero il weekend
per giocare, e un sondaggio per vedere chi c’è in quali giorni. Rispondo. Poi niente. Niente. Niente. 24 ore
prima della partita, la chat si rianima: manca un giocatore! Saremmo in tre al primo turno. Giri di
telefonate, appelli disperati al senso di responsabilità. In tarda serata Leone accetta di giocare con coi, con
rammarico perché avrebbe preferito tenersi disponibile per la prommozione.
Forse conveniva lasciare un forfait? Un punto incerto in serie B vale la perdita di un buon giocatore per la
serie C o promozione? Tanto non vinciamo ma non rischiamo nemmeno la retrocessione. E invece no, il
girone in cui siamo capitati è un infernale mostro di Frankenstein con 8 squadre, risultato forse (spero?)
dalla fusione contro natura di diversi altri gironi dopo il ritiro di alcune squadre. E per tornare al numero
corretto di 6 squadre, questo anno ben 4 verranno retrocesse.
Oltre a noi e al già citato Marostica c’è anche il Canal di Venezia (nota: il nome si riferisce a Esteban
Canal e non alla topografia cittadina, ma è comunque appropriato) con una squadra molto competitiva.
Gli altri sono tutti più deboli, ma se perdiamo due turni ci mettiamo poco a finire in zona retrocessione.
Io nel frattempo ero preso malissimo con la scuola; sono in anno di prova, in pratica ti arrivano gli
scagnozzi del ministero a casa a dirti “dato che non lavori abbastanza, ti diamo questo pacco di scartoffie
da compilare”. Poi solo per chi ha fatto il mio concorso hanno aggiunto “dato che non hai niente da fare,
devi fare anche esami universitari aggiuntivi”. E intanto hanno anche cambiato le procedure di esame,
sempre con l’idea che il nostro tempo libero sia un male da combattere, costringendoci a fare non più due
ma quattro simulazioni di esame con le quinte, risultando in una pila di compiti da correggere che a
malapena entra nel cassetto. E infatti una settimana prima avevo fatto presente che ho delle difficoltà e
che se posso io gioco solo una giornata che mi serve del tempo per lavorare/dormire, e che comunque con
tutte le preoccupazioni che ho sto giocando malissimo e su internet ho perso un sacco di punti. Ma vista la
situazione capisco che dovrò giocare fino alla fine.
Anche l’organizzazione della macchina, in assenza di bravi manager nella squadra, è una cosa
rocambolesca e avventurosa. Le mie richieste di discutere la situazione auto vengono ignorate fino a
poche ore prima della partenza; a quel punto capisco che faccio prima ad andare da solo e chi s’è visto s’è
visto. Manca l’atmosfera conviviale del classico viaggio della speranza verso il cis.
Nonostante le premesse, la prima partite viene vinta facilmente per 3.5 – 0.5 contro il Nono Risorto,
squadra comunque molto più debole.

Il secondo turno è uno di quelli importanti, contro il Venezia. Io, stranamente in grande spolvero (a
dimostrazione che essere in forma non dipende da preparazione, incontri di allenamento, forma mentis o
qualunque altra variabile nota all’essere umano), vinco rapidamente. Il resto della squadra sembra però
passarsela male. Boraso perde per primo, restano Mario Rigo in posizione interessante e Danieli sotto di
due pedoni.
Colpo di scena, Mario cappella e perde la donna. Perdiamo. Secondo colpo di scena, Danieli ruba
clamorosamente. Pareggiamo.
Il terzo turno peschiamo un’altra squadra più debole, il Lab Sah (ma non potrebbero usare dei nomi
normali?), e vinciamo in scioltezza 3-1. Da segnalare l’unica partita di Celadon, che entra al posto di
Danieli per lasciare poi il posto a Zanotto il giorno dopo.
Al quarto turno siamo contro Marostica, in gioco la promozione. Questa ha pareggiato col Venezia, e
vincendo saremmo promossi. Io, fedele al trend delle ultime partite, esco dall’apertura in netto vantaggio;
ma stavolta il mio avversario (Zamengo) è più coriaceo, e dopo un lungo assedio non riesco ad andare
oltre la patta. Zanotto ritorna dopo anni di assenza dalle scacchiere (pensate, è mancato così a lungo che
ormai lo confondevo con Zottolo) e batte Brotto. Boraso perde contro Schacher. Tutte le speranze sono
riposte su Mario, che di nuovo perde cappellando contro Micheli. Perdiamo 2,5 – 1,5 ma quantomeno non
dovremmo rischiare la retrocessione.
L’ultimo turno peschiamo il Patavius Knights, sulla carta molto più deboli; ci danno nettamente più filo
da torcere di quanto il loro elo farebbe presagire, ma ne usciamo comunque vincitori di misura, 2,5 – 1,5
con Mario unico vincitore che riscatta le cappelle fatte.
Siamo passati dal puntare alla promozione in A2 alla salvezza in B. D’altronde abbiamo una squadra che
ha perso pezzi e due avversari molto forti. Non ci sono troppe recriminazioni sulla performance dei vari
giocatori, semmai si può lamentare la scarsa costanza – sono l’unico ad aver giocato tutte le 5 partite,
nelle altre scacchiere si sono dati il cambio ben sei giocatori diversi.
Quanto al nuovo capitano, l’organizzazione delle formazioni ha lasciato qualche perplessità... d’altronde non abbiamo perso partite a forfait, nessun giocatore ha abbandonato il circolo dopo un litigio per futili
motivi, la città non è andata a fuoco... tutto sommato io lo terrei anche per l’anno prossimo. Altrimenti, se
qualcuno pensa di poterlo sostituire, faccia un passo avanti (faccio due passi indietro per sicurezza)
E così anche quest’anno si viene promossi l’anno prossimo. Sperando di avere qualche forte giocatore in
più, per esempio un forte candidato in crescita che di solito giocava con noi... o magari un maestro poco
attivo ma di lunga esperienza che ha un contratto con una squadra in cui non si trova particolarmente bene
e ogni anno dice che magari l’anno prossimo viene con noi... Ma se continuiamo di questo passo finisce
piuttosto che tra qualche anno mi ritrovo da solo a giocare nel Vicenza 1.