Corso con il MI Giulio Borgo: questioni di "metodo"
Domenica 27 novembre si è svolta la prima "domenica con il Maestro" programmata dal Circolo Scacchistico Vicentino Palladio.
Il Maestro in questione è stato Giulio Borgo, Maestro Internazionale di scacchi con il titolo di Grande Maestro under rating condition, attuale commissario tecnico della Nazionale italiana.
Ad ascoltarlo un pubblico di 21 appassionati di prima categoria nazionale o candidati maestri: 14 soci del Circolo Scacchistico Vicentino Palladio e 7 esterni.
Il MI Giulio Borgo durante la lezione
Borgo ha affrontato il tema della valutazione della posizione rifacendosi alle teorie del famoso allenatore Iosif Dorfman, grande maestro russo ora francese che allenò Kasparov nelle 4 sfide mondiali con Karpov e che formò il giovane talentuoso francese Etienne Bacrot, divenuto GM a 14 anni e fra i primi 10 al mondo nel 2005. In un controverso libro del 2001, The Method in Chess, Dorfman cercò di definire il suo "metodo" per analizzare le posizioni e trovare le mosse candidate.
Borgo ha dapprima illustrato la gerarchia degli elementi da considerare nella valutazione secondo Dorfman:
elementi dinamici
1. posizione del Re;
2. attività dei pezzi;
elementi statici
3. materiale (per Dorfman però è il finale generato da un cambio delle donne);
4. struttura dei pedoni.
Questa distinzione tra vantaggi statici e dinamici è stata illustrata con esempi tratti da partite dello stesso Borgo e da esempi riportati da Dorfman ma spiegati con molta chiarezza e decisamente meglio rispetto al libro.
La lezione è proseguita con esempi riguardanti lo sfruttamento di case deboli (e di complesso di case deboli) nel campo avversario sia in attacco, sia in difesa.
Borgo ha mostrato magistralmente come lo sfruttamento della supremazia in un colore (le case scure nella partita presentata) si possa tradurre in attacco sulle case dell'altro colore. Concetto già espresso da Bronstein nel suoi libro sul torneo dei candidati di Zurigo del 1953.
Altro tema trattato ha riguardato lo sfruttamento del cattivo posizionamento di un pezzo avversario (la cosiddetta "regola di Tarrash", secondo la quale se un solo pezzo sta male, tutta la posizione sta male).
La lezione si è conclusa con l'attacco al pezzo forte avversario ("fight the number one") mostrato in una partita dello stesso Borgo e in una di Anand contro Wang Ye.
Sottolineo la grande capacità didattica e la disponibilità di Giulio Borgo, che ha protratto la sua lezione ben oltre l'orario previsto, ricevendo apprezzamenti da tutti i partecipanti.